Si avvicina uno dei momenti più sentiti e controversi dell’anno: il Natale. Spiritualità o consumismo? Calore familiare o aspettative sociali? Tradizione o disincanto? Nella speranza che per chi legge questo articolo siano prevalenti le emozioni e associazioni positive, resta il fatto che sono molto diffusi il senso di solitudine, di isolamento, l’ansia per i momenti inevitabili di convivialità, lo stress per le esigenze organizzative del grande evento dell’anno. E’ esattamente di questo che voglio parlare: come fare per aiutarsi naturalmente ad affrontare momenti di malinconia, angoscia, pesantezza.
Rimedi naturali contro ansia e depressione.
La ricerca sulle piante officinali utili contro le alterazioni del tono dell’umore ci fornisce dati importanti sull’efficacia di Iperico, Zafferano, Griffonia, Rodiola vediamo nel dettaglio le caratteristiche di queste quattro piante medicinali:
Iperico: la letteratura scientifica a sostegno dell’uso razionale di questa pianta officinale è imponente, rimando alla monografia contenuta nel secondo volume pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i riferimenti bibliografici. La pianta è ampiamente utilizzata per il suo effetto antidepressivo, di inibizione della ricaptazione di numerosi neurotrasmettitori. Ciò comporta un aumento dei livelli di neurotrasmettitori nello spazio sinaptico, a cui fanno seguito fenomeni di adattamento neuronale. Nel trattamento della depressione di lieve e moderata entità l’estratto di Iperico si è dimostrato efficace dopo un trattamento di 4-8 settimane, con risultati significativamente superiori al placebo e talvolta uguali a quelli di antidepressivi classici (maprotilina o imipramina). I primi risultati si possono osservare già dopo 10-14 giorni di trattamento. E’ di grande utilità anche la sua attività antiansia. Un ottimo alleato per l’umore, dunque, ma attenzione al corretto dosaggio e alle possibili interazioni con alcuni farmaci. Vietato il fai da te.
Zafferano: nella medicina tradizionale mediterranea e cinese era già ampiamente noto il suo impiego come antidepressivo; questa pianta gode oggi di un ventennio di ricerca, a dimostrazione oggi di quanto già si faceva da secoli. Sul sistema nervoso centrale esercita un benefico effetto tranquillante, sull’umore ha un’attività di tipo serotoninergico, in caso di stress cronico è in grado di modulare e diminuire la risposta dell’asse ipotalamo/ipofisi/surrene (l’asse dello stress), la cui attivazione cronica può portare a conseguenze negative su tutti i nostri apparati. Svolge un’attività neuroprotettiva ed è risultato efficace nel promuovere l’apprendimento e la memoria. Controindicazioni e interazioni possibili, vietato il fai da te anche in questo caso.
Griffonia: i suoi semi sono ricchi di 5-idrossitriptofano, melatonina e flavonoidi. Si è visto come un’alterazione del metabolismo del 5-idrossitriptofano nel sistema nervoso centrale porti ad un deficit di serotonina, implicato nella depressione. Questa preziosa pianta officinale agisce quindi sul miglioramento del tono dell’umore e della qualità del sonno; è interessante anche il suo impiego complementare nel trattamento della fibromialgia. Visto che parliamo di Natale e le tradizioni alimentari non sono delle più sane, mi permetto di ricordare come sia utile nel controllo del peso corporeo, portando ad una riduzione dell’appetito e del desiderio compulsivo di carboidrati. La pianta ha un buon livello di sicurezza, ma attenzione se si assumono farmaci che agiscono sui livelli di serotonina: prima di assumerla, meglio sempre parlarne insieme.
Rodiola: è una delle alleate più preziose nelle condizioni di stress. Pianta adattogena, in grado di migliorare lo stato di benessere generale, la resistenza fisica e mentale, può far sentire i suoi effetti benefici contro lo stress già dopo 3 giorni di assunzione del suo estratto. Fra i tonici adattogeni è poi una delle piante più interessanti di supporto nella gestione dell’ansietà. Si è rivelata utile nel trattamento delle forme depressive di lieve entità e nei quadri di astenia, caratterizzati da sintomi come debolezza generale, ridotta capacità di lavorare, scarsa memoria, irritabilità. Insomma, se sulla lista della spesa per il cenone di Natale avete aggiunto per errore gli ingredienti per fabbricare una bottiglia Molotov, parliamone e facciamoci aiutare dalla Rodiola.
Oli essenziali contro ansia e stress.
E se lo sconforto ci prende all’improvviso? O un attacco di nervosismo ci fa assomigliare a cobra in allerta? E’ il momento di scomodare gli oli essenziali e la preziosa via inalatoria. Gli oli essenziali hanno sempre un effetto sul sistema nervoso centrale. Dopo aver scelto con cura fra quelli per cui è dimostrata un’attività rilassante sull’attività elettrica del cervello, bastano poche gocce su un fazzoletto, da inalare per 5-10 minuti in massima sicurezza. Se siete in contesti sociali, potete chiudervi in bagno o fare finta che avete il raffreddore.
Consiglio di scegliere fra:
Lavanda (la mia preferita!): l’olio essenziale ha effetti ansiolitici in caso di disordine generalizzato d’ansia, disturbi minori dello spettro ansioso o con turbe del sonno collegate all’ansia. Nel 2020 ne è stata testata l’efficacia antiansia su un campione di infermieri in ospedale (Zamanifar et al. 2020).
Arancio dolce: l’olio essenziale per via inalatoria presenta un’attività antiansia davvero interessante. Testato contro placebo, è stato in grado di produrre modificazioni di tutte le misure fisiologiche legate all’ansia in direzione ansiolitica, in situazioni di ansia acuta (Goes TC et al. 2012). Uno studio di quest’anno ne ha pure confermata l’utilità antiansia in caso di odontofobia, la paura del dentista (Czakert J et al., 2024). Direi che se ce la fa contro l’ansia da odontoiatra, possiamo provarlo pure contro l’ansia sociale da Natale. Coraggio.
Questo mio contributo non ha alcuna pretesa di essere esaustivo, ma tornerò senz’altro a parlare di questo tema. Il più grande assente di oggi è sicuramente l’asse intestino-microbiota-cervello. Mi limito ad accennare come per la gestione dei disturbi dell’umore e dell’ansia l’equilibrio del microbiota intestinale sia fondamentale: non dimentichiamo che quasi tutta la serotonina la produciamo a livello delle cellule enterocromaffini della parete gastrointestinale e che se l’intestino è infiammato è praticamente impossibile sperimentare benessere mentale.
Nel frattempo il mio invito è quello di ascoltare i segnali che arrivano dal nostro corpo e di riconoscere il loro valore. Ne possiamo parlare insieme in consulenza, in studio a Roma, Perugia, Città della Pieve (PG), oppure online.
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